Il mondo del surf piange per l’incredibile notizia di oggi: la morte del surfer hawaiano Andy Irons.
Andy è stato un marito amorevole e un vero campione. Irons, 32 anni, di ritorno da un evento professionale di surf in Porto Rico, lo scorso weekend è deceduto in seguito ad un malore
durante una sosta, in viaggio di ritorno verso casa a Kauai, Hawaii. Il virus febbrile Dengue, ha avuto la meglio su di lui.
La sua famiglia ringrazia gli amici e i fans per il loro supporto e chiede di rispettare la sua privacy. La famiglia chiede inoltre di non essere contattata in rispetto del profondo lutto che li ha colpiti.
Billabong Italia intende unirsi al cordoglio per la prematura scomparsa di Andy Irons.
E’ impossibile descrivere quale fonte d’ispirazione e guida fosse Andy per il lavoro di tutti noi e per i surfers italiani. Vorremmo soltanto ricordare l’esperienza dell’estate 2009, quando abbiamo avuto la fortuna di ospitare Andy per la prima volta nel nostro paese. In quell’occasione il 3 volte Campione del Mondo ASP si è rivelato finalmente nel suo aspetto più vero. Quello dell’Uomo, al di là del Campione. Nelle due settimane di permanenza non è mai voluto stare sul “tappeto rosso” ma sempre in mezzo ai suoi tanti fans a stringere mani, a farsi fotografare. Sempre sorridente e disponibile a fare due chiacchiere anche dopo la più lunga sessione di autografi. Sempre avido di informazioni sulla scena locale (“davvero non pensavo in Italia ci fossero così tanti bravi rider”), ansioso di surfare le nostre onde – cosa avvenuta a Lillatro in una memorabile sessione – e curioso della storia e dell’arte italiana (“dove vivo io l’edificio più vecchio ha 40 anni” mi disse davanti al Colosseo). Fu anche una “luna di miele” per lui e la dolcissima moglie Lindy, innamoratissimi e sempre una accanto all’altro. Hanno lasciato ovunque un ricordo vivido e affettuoso. Aveva promesso di ritornare, in una pausa del Tour che l’ha visto tornare con successo alle gare e la notte del trionfo a Teahupoo molti italiani hanno condiviso con lui un emozione speciale. Il destino aveva altri piani per lui. A noi il compito di ricordarlo e di onorare per sempre la sua persona, il campione, l’uomo che Andy Irons è stato.