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CANNABIS: COME PERDERE LA TESTA E A VOLTE ANCHE LA VITA


Pubblicato in data: 09 Apr 2009

Si pensa sempre "ma cosa vuoi che sia una cannetta" e solo ora si stanno veramente aprendo gli occhi su quanto faccia in realtà male questa droga.
Chi la fuma per fare il figo, chi per essere accettato dagli amici, chi pensando che rilassi e aiuti i rapporti tra gli altri.
E' ora di smetterla con queste favolette e di aprire gli occhi sui veri effetti e sui danni irreparabili verso cui si può andare...

Le immagini in fondo danno dieci consigli per "non perdere la testa e a volte la vita"

Recensione presa dal sito "illegnostorto.it"


Mentre il silenzio politico e mediatico ignora le vittime degli ultimi gravi incidenti, lo psicanalista Claudio Risé lancia invece un allarme alle famiglie italiane e al mondo della scuola sul grave fenomeno dilagante.
«Genitori: dite la verità ai vostri figli sulla cannabis». Con queste parole, tratte da una urgente lettera che l’Associazione Psichiatrica Americana ha inviato a tutte le famiglie nel 2002, si conclude un capitolo del nuovo libro dello psicanalista Claudio Risé Cannabis. Come perdere la testa e a volte la vita (Edizioni San Paolo, 2007, info www.claudio-rise.it ). Documentato sulla base delle più recenti ricerche nell’ambito delle neuroscienze e dell’osservazione medica, corredato da un approfondito esame delle ultime Relazioni al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, il libro di Risé attraversa tutte le dimensioni e le problematiche legate al consumo di una droga che, dopo i gravi incidenti occorsi negli ultimi giorni, non sembra essere poi tanto “leggera”: quali sono i disturbi in cui incorrono i bambini nati da consumatrici di marijuana? chi sono gli adolescenti ricoverati in numero crescente per disturbi mentali presso le cliniche psichiatriche? se in Spagna sono state lanciate decise campagne contro la cannabis attraverso tutti i media, e in Francia si contano ogni anno i morti sulla strada a causa dello spinello, quale è il significato del silenzio e dell’indifferenza dei politici in Italia? Sono solo alcune delle domande cui questo libro risponde, alzando il sipario su verità inquietanti, quali l’incremento in potenza di questa droga, determinato dai produttori per aumentarne il consumo (e il guadagno), l’accessibilità con cui gli studenti possono reperire questa sostanza nelle scuole o nelle piazze di paese, le gravi tipologie di disturbi mentali – oltre che fisici – cui gli adolescenti possono incorrere, documentate da noti medici e cliniche psichiatriche. «La cannabis non è una droga leggera – dice Risé riferendosi agli slogan banalizzanti che da almeno trent’anni accompagnano la leggenda della cannabis – Ed è per dimostrare la falsità di questa vecchia tesi, datata, provinciale e pericolosa, e per contribuire alla salvaguardia dei giovani nel nostro Paese, che abbiamo scritto questo libro». Un’intenzione pienamente legittima quella sostenuta da Risé, che non tace di fronte a una droga che ha condotto alla morte anche dei bambini accompagnati a casa da un autista che aveva fumato uno spinello. Il volume è corredato anche da un opuscolo estraibile intitolato “Cannabis&Spinello: dieci consigli per non perdere la testa e a volte la vita”, utilizzabile e fotocopiabile dai genitori e dagli insegnanti interessati a divulgare tra i giovani la verità su una droga che, come dice il titolo della rigorosa campagna avviata in Spagna, rischia di far perdere a chi la usa “il treno della propria vita”. Conclude l’opera un’ampia sitografia utilizzabile per documentarsi ulteriormente, costruire percorsi di prevenzione nelle scuole, e consultare i documenti e le fonti riportate nel libro.

a cura di Ivano

Claudio Risé, Cannabis. Come perdere la testa e a volte la vita, Edizioni San Paolo, 2007





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